Добро пожаловать, Гость. Пожалуйста, войдите или зарегистрируйтесь.
Не получили письмо с кодом активации?
rss

Автор Тема: Новости Ватикана  (Прочитано 54604 раз)

0 Пользователей и 1 Гость просматривают эту тему.

Оффлайн Лида

  • Откровенные
  • Патриарх форума
  • *****
  • Сообщений: 3008
  • Репутация: +553/-0
  • Пол: Женский
Re: Новости Ватикана
« Ответ #465 : 07 Августа, 2022, 01:00:19 »
Дорогие друзья, к сожалению, с мая полная информация сайтом Ватикана https://press.vatican.va/ предлагается без возможности его сразу перевести в браузере гуглхром (в их сайт вставили блокировку на эту встроенную в браузер опцию, о чем рассказано здесь: https://forum.oreola.org/index.php/topic,2998.msg38124.html#msg38124). В то же время в связи с тем, что "избранная информация" на их новостном сайте https://www.vaticannews.va/, где есть и адаптированный русский перевод, существенно урезается и даже порою искажается, считаем правильным и целесообразным впредь предлагать вам лишь текст на языке оригинала. Однако при желании и навыке, вы сумеете самостоятельно найти способы как его перевести, в том числе прямо здесь, на нашей странице, где данная функция работает исправно: нажимаете правой кнопкой на текст, и в меню выбираете "перевести на русский". Такова будет наша ответная мера: просто, но результативно. Спасибо за понимание и просим простить за неудобства, надеемся, что они временные. Пока будем считать, что Ватикан просто негласно поддержал какие-то санкции и проблема будет вскорости устранена его собственными силами, так как это в его же интересах.  Данный вводный текст будет вставляться впредь перед каждой их публикацией, как напоминание причин.     
                                                            Александр Набабкин-Романюк.


Udienza ai partecipanti all’Incontro Internazionale delle “Equipas de Jovens de Nossa Senhora”, 06.08.2022

Questa mattina, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, i partecipanti all’Incontro Internazionale delle “Equipas de Jovens de Nossa Senhora”.
                        Cari giovani, cari coniugi e sacerdoti assistenti, buongiorno e benvenuti!
                     Vi saluto tutti e ringrazio Maria Teresa, Responsabile internazionale, per le parole di saluto e la presentazione delle ragioni che vi hanno portato a Roma. Voi volevate sentire dalla bocca del Papa che la santa madre Chiesa vi ama e conta su di voi. È così! La Chiesa ama ciò che Gesù ha amato, e nel Vangelo si legge che un giorno il suo sguardo si fissò sul volto di un giovane, «lo amò» (Mc 10,21) e lo chiamò a seguirlo nella sua missione. Purtroppo quel giovane non accettò l’invito. Ma altri lo accolsero, si lasciarono conquistare e «rimasero con Lui» (Gv 1,39). Lo stesso sguardo d’amore di Gesù attraversa i secoli, di generazione in generazione, e arriva fino a noi, fino ad ognuno di voi.
                     Per questo si può dire che ogni giovane è una speranza per Gesù: una speranza di amicizia, una speranza di cammino insieme, una speranza di missione insieme. E quindi ognuno di voi è anche una speranza per la Chiesa. In modo particolare, voi lo siete per quella realtà ecclesiale che si chiama Équipe Notre-Dame, una buona proposta per le coppie e le famiglie. Voi siete i giovani e, secondo i vostri Statuti, vi proponete di vivere d’accordo con i principi della dottrina cattolica, approfondendone la conoscenza, in modo tale da crescere nella relazione con Cristo e con la Vergine Maria, e sentirvi inviati in missione nella vita quotidiana (cfr Art. 11,a). Ora vorrei riflettere un po’ con voi sulle tre parole che compongono il vostro nome: équipe, Notre-Dame e giovani.
                  Voi fate esperienza di équipe, di gruppo. Questo è un dono, non è scontato! Far parte di una comunità, di una famiglia di famiglie che trasmette una fede vissuta è un grande regalo! Nessuno può dire: “Mi salvo da solo”. No. Siamo tutti in relazione, per imparare a fare squadra. Dio ha voluto entrare in questa dinamica di relazioni e ci attira a sé in comunità, dando alla nostra vita un senso pieno di identità e di appartenenza (cfr Esort. ap. Gaudete et exsultate, 6). Perché il Signore ci salva facendo di noi un popolo, il suo popolo. Non permettete al mondo di farvi credere che sia meglio andare da soli. Da soli, potrete raggiungere forse qualche successo, ma senza amore, senza compagnia, senza appartenenza a un popolo, senza l’esperienza impagabile che è sognare insieme, rischiare insieme, soffrire insieme e fare festa insieme.
                  Non abbiate paura di aprirvi, di rischiare; e non abbiate paura degli altri. È vero che ci sono il bullismo, gli abusi, le menzogne, i tradimenti, ma – credetemi – il problema non è difendermi dagli altri; la mia preoccupazione dovrà essere quella di difendere le vittime. Sul posto dell’attentato a Barcellona – siamo nel 2017 – era rimasto un biglietto in cui un giovane aveva disegnato un ragazzino piccolissimo e un grande mostro, con questa didascalia: «Qui siamo io e la paura». E poi commentava: “Né la paura è così grande, né io sono così piccolo. Non ho paura”. Perché? Perché non ha avuto paura, quel giovane? Perché non era solo, era insieme a qualcuno che lo amava: la sua famiglia, i suoi amici, forse Dio, Padre e Amico che mai abbandona. In questa epoca del virtuale e della conseguente solitudine in cui cadono molti vostri coetanei, voi avete scelto di crescere in équipe, in gruppo. Andate avanti, costruite ponti, giocate in squadra! Capito? In squadra.
                  La seconda parola è Notre-Dame. Siete giovani – si legge nel Preambolo degli Statuti – «caratterizzati da una forte devozione alla Madonna, con il desiderio, seguendo il suo esempio e ponendosi sotto la sua materna protezione, di comprendere il posto privilegiato di Maria nel mistero di Cristo e della salvezza». È così: quando si accoglie Maria, la Madre, nella propria vita, non si perde mai il centro, che è il Signore. Perché Maria non punta mai a sé stessa, ma a Gesù e ai fratelli. Maria non sa fare così [indica sé stesso]. Mai. Sempre fa così [indica l’altro]. Cosa guardi, tu? Sempre fa così. Gesù. Indica un altro: “andate da Lui”. Ma così [indica sé stesso] mai lo fa. E noi tante volte facciamo così, credendo che siamo il centro del mondo, della salvezza. Sempre indicando Gesù. E ci insegna tanto, la Madonna. Quando si accoglie Maria, la Madre, nella propria vita, non si perde mai il centro, che è il Signore. Vi farà bene pensare spesso alle parole che disse Gesù sulla croce rivolgendosi a Giovanni: «Ecco la tua madre!» (Gv 19,27). Ascoltare nel cuore queste parole e sentirle rivolte a voi, a ciascuno di voi, ciascuno a sé. È proprio così: Gesù ha donato la sua Madre come Madre di ogni discepolo; ed ella ha detto “sì”, come il primo giorno, ha detto “fiat”, “amen”, ed è diventata la Madre della Chiesa. A lei possiamo affidarci con la fiducia del bambino, del povero, del semplice che sa che sua Madre gli è vicino, con premura e tenerezza.
                  Vi incoraggio a vivere in un affidamento quotidiano alla Vergine Maria, che vi aiuterà anche a crescere come équipe, condividendo i doni ricevuti in uno spirito di dialogo e di accoglienza reciproca. Vi aiuterà ad avere un cuore generoso, a scoprire la gioia del servizio nella gratuità, come fece lei quando andò da santa Elisabetta. Proprio da questo episodio del Vangelo è tratto il tema della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, che sarà a Lisbona nell’agosto del prossimo anno: «Maria si alzò e andò in fretta» (Lc 1,39). C’è un “titolo” della Madonna che a me piace tanto. C’è la Madonna del Carmine, la Madonna Immacolata, tanti titoli… A me piace “la Madonna in fretta”, che non perde tempo per aiutare: sempre sta facendo le cose per aiutare, come ha fatto con Santa Elisabetta: “Maria si alzò e andò in fretta”. Alzarsi per servire, uscire per prendersi cura degli altri e del creato: questi sono valori tipici dei giovani. Vi esorto a praticarli mentre vi preparate alla GMG di Lisbona. E tra voi ci sono parecchi giovani portoghesi! Alzate la mano, i portoghesi! Voi lavorate, lavorate con il Vescovo ausiliare, che è uno bravo, quello, è uno bravo e vi farà lavorare tanto!
                 E la terza parola è giovani. Il futuro è dei giovani. Attenzione però! Giovani con due qualità: giovani con le ali e con le radici. Con le ali per volare e le radici per stare in terra. Le ali per volare, sognare, creare; e le radici per ricevere dagli anziani la saggezza che vi offrono. Uniti alle radici, uniti ai nonni. Io faccio una domanda, ognuno si risponda dopo: tu parli con i nonni? Vai a trovarli? Li ascolti, i nonni, o dici “è roba vecchia, non serve”? Sono le tue radici, e se tu non sei capace di parlare con i nonni non saprai volare. Allora potete provare a chiedervi: come vanno le mie ali? Il mio sguardo è rivolto in basso, ripiegato su me stesso, oppure so guardare in alto, all’orizzonte? Nel mio cuore ci sono sogni, progetti, desideri grandi, oppure è pieno di lamentele, di pensieri negativi, di giudizi e pregiudizi? E quando un giovane si lamenta, cerca l’anestesia di avere cose, cose di ultimo modello, di avere questo, quell’altro…, quella fantasia di avere. E questo ti rende pesante e non ti lascia volare. E poi potete anche domandarvi: come vanno le mie radici? Penso che il mondo cominci da me, oppure mi sento parte di un grande fiume che ha fatto tanta strada? Se ho la fortuna di avere ancora i nonni, com’è il mio rapporto con loro? Parlo con loro? So ascoltarli? Chiedo a volte di raccontarmi qualcosa di importante della loro vita? Faccio tesoro della loro saggezza? Guardare in alto ma con le radici. E il segnale che le radici stanno bene è se tu sai capire e avvicinarti ai nonni e parlare con i nonni.
                   E infine, vedo che voi non siete tutti giovani, e vorrei dire una parola anche a voi adulti, coppie di sposi e sacerdoti assistenti. Penso che è una grande gioia per voi accogliere e accompagnare questi giovani. Possiate essere per loro dei testimoni, con umiltà e semplicità. Testimoni di amore a Cristo e alla Chiesa, testimoni di ascolto e dialogo, testimoni di servizio gratuito e generoso, testimoni di preghiera. Grazie per la vostra presenza accanto ai giovani: per il tempo e la cura che dedicate a loro.
              Grazie a tutti di essere venuti, e di avermi fatto conoscere da vicino la realtà dei giovani di Équipe Notre-Dame. Il Signore vi benedica e la Madonna vi protegga. Buon cammino! E per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie!


https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/08/06/0584/01172.html

Оффлайн Лида

  • Откровенные
  • Патриарх форума
  • *****
  • Сообщений: 3008
  • Репутация: +553/-0
  • Пол: Женский
Re: Новости Ватикана
« Ответ #466 : 07 Августа, 2022, 22:24:08 »
Дорогие друзья, к сожалению, с мая полная информация сайтом Ватикана https://press.vatican.va/ предлагается без возможности его сразу перевести в браузере гуглхром (в их сайт вставили блокировку на эту встроенную в браузер опцию, о чем рассказано здесь: https://forum.oreola.org/index.php/topic,2998.msg38124.html#msg38124). В то же время в связи с тем, что "избранная информация" на их новостном сайте https://www.vaticannews.va/, где есть и адаптированный русский перевод, существенно урезается и даже порою искажается, считаем правильным и целесообразным впредь предлагать вам лишь текст на языке оригинала. Однако при желании и навыке, вы сумеете самостоятельно найти способы как его перевести, в том числе прямо здесь, на нашей странице, где данная функция работает исправно: нажимаете правой кнопкой на текст, и в меню выбираете "перевести на русский". Такова будет наша ответная мера: просто, но результативно. Спасибо за понимание и просим простить за неудобства, надеемся, что они временные. Пока будем считать, что Ватикан просто негласно поддержал какие-то санкции и проблема будет вскорости устранена его собственными силами, так как это в его же интересах.  Данный вводный текст будет вставляться впредь перед каждой их публикацией, как напоминание причин.       
                            Александр Набабкин-Романюк.



Le parole del Papa alla recita dell’Angelus, 07.08.2022
,
Alle ore 12 di oggi, il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i pellegrini e i fedeli convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:
Prima dell’Angelus
                     Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
                     Nel Vangelo della Liturgia odierna, Gesù parla ai discepoli per rassicurarli da ogni paura e per invitarli alla vigilanza. Sono due le esortazioni fondamentali che rivolge loro: la prima è «non temere, piccolo gregge» (Lc 12,32); la seconda «siate pronti» (v. 35). “Non temere” e “siate pronti”. Si tratta di due parole-chiave per sconfiggere le paure che a volte ci paralizzano e per superare la tentazione di una vita passiva, addormentata. “Non temere” e “siate pronti”: soffermiamoci su questi due inviti.
                     Non temere. Per prima cosa Gesù incoraggia i discepoli. Ha appena finito di parlare loro della cura amorevole e provvidente del Padre, che si preoccupa dei gigli dei campi e degli uccelli del cielo e, quindi, tanto più dei suoi figli. Perciò non bisogna affannarsi e agitarsi: la nostra storia è saldamente nelle mani di Dio. Ci rincuora questo invito di Gesù a non temere. A volte, infatti, ci sentiamo imprigionati in un sentimento di sfiducia e di angoscia: è la paura di non farcela, di non essere riconosciuti e amati, la paura di non riuscire a realizzare i nostri progetti, di non essere mai felici, e così via. E allora ci affanniamo per cercare soluzioni, per trovare qualche spazio in cui emergere, per accumulare beni e ricchezze, per ottenere sicurezze; e come finiamo? Finiamo per vivere nell’ansia e nella preoccupazione costante. Gesù, invece, ci rassicura: non temete! Fidatevi del Padre, che desidera darvi tutto ciò che realmente vi serve. Già vi ha donato il suo Figlio, il suo Regno, e sempre vi accompagna con la sua provvidenza, prendendosi cura di voi ogni giorno. Non temere: ecco la certezza a cui attaccare il cuore! Non temere: un cuore attaccato su questa certezza. Non temere.
                  Ma sapere che il Signore veglia con amore su di noi non ci autorizza a dormire, a lasciarci andare alla pigrizia! Al contrario, dobbiamo essere svegli, vigilanti. Amare infatti significa essere attenti all’altro, accorgersi delle sue necessità, essere disponibili ad ascoltare e accogliere, essere pronti.
                  La seconda parola: «Siate pronti». È il secondo invito di oggi.
                 È saggezza cristiana. Gesù ripete più volte questo invito, e oggi lo fa attraverso tre brevi parabole, incentrate su un padrone di casa che, nella prima, ritorna d’improvviso dalle nozze, nella seconda non vuole farsi sorprendere dai ladri, e nella terza rientra da un lungo viaggio. In tutte, il messaggio è questo: bisogna restare svegli, non addormentarsi, cioè non essere distratti, non cedere alla pigrizia interiore, perché, anche nelle situazioni in cui non ce l’aspettiamo, il Signore viene. Avere questa attenzione al Signore, non essere addormentati. Bisogna stare svegli.
               E alla fine della nostra vita ci chiederà conto dei beni che ci ha affidato; per questo, vigilare significa anche essere responsabili, cioè custodire e amministrare quei beni con fedeltà. Tanto abbiamo ricevuto: la vita, la fede, la famiglia, le relazioni, il lavoro, ma anche i luoghi in cui viviamo, la nostra città, il creato. Tante cose abbiamo ricevuto. Proviamo a chiederci: abbiamo cura di questo patrimonio che il Signore ci ha lasciato? Ne custodiamo la bellezza oppure usiamo le cose solo per noi e per le nostre convenienze del momento? Dobbiamo pensare un po’ a questo: siamo custodi di quanto ci è stato dato?
              Fratelli e sorelle, camminiamo senza paura, nella certezza che il Signore ci accompagna sempre. E restiamo svegli, perché non ci succeda di addormentarci mentre il Signore passa. Sant’Agostino diceva: “Ho paura che il Signore passi e io non me ne accorga”; di essere addormentato e di non accorgermi che il Signore passa. State svegli! Ci aiuti la Vergine Maria, che ha accolto la visita del Signore e, con prontezza e generosità, ha detto il suo “eccomi”.


Dopo l’Angelus
                Cari fratelli e sorelle!
                Desidero salutare con soddisfazione la partenza dai porti dell’Ucraina delle prime navi cariche di cereali. Questo passo dimostra che è possibile dialogare e raggiungere risultati concreti, che giovano a tutti. Pertanto, tale avvenimento si presenta anche come un segno di speranza, e auspico di cuore che, seguendo questa strada, si possa mettere fine ai combattimenti e arrivare a una pace giusta e duratura.
                Ho appreso con dolore la notizia dell’incidente stradale avvenuto ieri mattina in Croazia: alcuni pellegrini polacchi diretti a Medjugorje hanno perso la vita e altri sono rimasti feriti. La Madonna interceda per tutti loro e per i familiari.
               Oggi è la giornata culminante del Pellegrinaggio Europeo dei Giovani a Santiago de Compostela, rinviato dall’anno scorso che era Anno Santo Compostelano. Con gioia benedico di cuore ciascuno dei giovani che hanno partecipato, e benedico anche quanti hanno lavorato per organizzare e accompagnare questo evento. Che la vostra vita sia sempre un cammino: un cammino con Gesù Cristo, un cammino verso Dio e verso i fratelli, un cammino nel servizio e nella gioia!
                Ed ora rivolgo il mio saluto a tutti voi, romani e pellegrini di vari Paesi, in particolare i fedeli di Malta. Saluto il gruppo di Crevalcore, i giovani della diocesi di Verona e quelli dell’Oratorio “Don Bosco” di Tolmezzo.
                 Auguro a tutti una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!


https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/08/07/0587/01177.html

Оффлайн Лида

  • Откровенные
  • Патриарх форума
  • *****
  • Сообщений: 3008
  • Репутация: +553/-0
  • Пол: Женский
Re: Новости Ватикана
« Ответ #467 : 10 Августа, 2022, 23:17:32 »
Дорогие друзья, к сожалению, с мая полная информация сайтом Ватикана https://press.vatican.va/ предлагается без возможности его сразу перевести в браузере гуглхром (в их сайт вставили блокировку на эту встроенную в браузер опцию, о чем рассказано здесь: https://forum.oreola.org/index.php/topic,2998.msg38124.html#msg38124). В то же время в связи с тем, что "избранная информация" на их новостном сайте https://www.vaticannews.va/, где есть и адаптированный русский перевод, существенно урезается и даже порою искажается, считаем правильным и целесообразным впредь предлагать вам лишь текст на языке оригинала. Однако при желании и навыке, вы сумеете самостоятельно найти способы как его перевести, в том числе прямо здесь, на нашей странице, где данная функция работает исправно: нажимаете правой кнопкой на текст, и в меню выбираете "перевести на русский". Такова будет наша ответная мера: просто, но результативно. Спасибо за понимание и просим простить за неудобства, надеемся, что они временные. Пока будем считать, что Ватикан просто негласно поддержал какие-то санкции и проблема будет вскорости устранена его собственными силами, так как это в его же интересах.  Данный вводный текст будет вставляться впредь перед каждой их публикацией, как напоминание причин.                                   Александр Набабкин-Романюк.


L’ Udienza Generale, 10.08.2022



L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 nell’Aula Paolo VI.
Nel discorso in lingua italiana il Papa, riprendendo la catechesi sulla Vecchiaia, ha incentrato la Sua meditazione sul tema: “Vado a prepararvi un posto”. La vecchiaia, tempo proiettato al compimento. (Lettura: Gv 14,1-3).
Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.


                            Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
siamo ormai alle ultime catechesi dedicate alla vecchiaia. Oggi entriamo nell’intimità commovente del congedo di Gesù dai suoi, ampiamente riportato nel Vangelo di Giovanni. Il discorso di commiato inizia con parole di consolazione e di promessa: «Non sia turbato il vostro cuore» (14,1); «Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi» (14,3). Belle parole, queste, del Signore.
                           Poco prima, Gesù aveva detto a Pietro: tu «mi seguirai più tardi» (13,36), ricordandogli il passaggio attraverso la fragilità della sua fede. Il tempo della vita che rimane ai discepoli sarà, inevitabilmente, un passaggio attraverso la fragilità della testimonianza e attraverso le sfide della fraternità. Ma sarà anche un passaggio attraverso le entusiasmanti benedizioni della fede: «Chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi» (14,12). Pensate che promessa è questa! Non so se ci pensiamo fino in fondo, se ci crediamo fino in fondo! Non so, alle volte credo di no…
                          La vecchiaia è il tempo propizio per la testimonianza commossa e lieta di questa attesa. L’anziano e l’anziana sono in attesa, in attesa di un incontro. Nella vecchiaia le opere della fede, che avvicinano noi e gli altri al regno di Dio, stanno ormai oltre la potenza delle energie, delle parole, degli slanci della giovinezza e della maturità. Ma proprio così rendono ancora più trasparente la promessa della vera destinazione della vita. E qual è la vera destinazione della vita? Un posto a tavola con Dio, nel mondo di Dio. Sarebbe interessante vedere se nelle Chiese locali esiste qualche riferimento specifico, destinato a ravvivare questo speciale ministero dell’attesa del Signore – è un ministero, il ministero dell’attesa del Signore – incoraggiando i carismi individuali e le qualità comunitarie della persona anziana.
                         Una vecchiaia che si consuma nell’avvilimento delle occasioni mancate, porta avvilimento per sé e per tutti. Invece, la vecchiaia vissuta con dolcezza, vissuta con rispetto per la vita reale scioglie definitivamente l’equivoco di una potenza che deve bastare a sé stessa e alla propria riuscita. Scioglie persino l’equivoco di una Chiesa che si adatta alla condizione mondana, pensando in questo modo di governarne definitivamente la perfezione e il compimento. Quando ci liberiamo da questa presunzione, il tempo dell’invecchiamento che Dio ci concede è già in sé stesso una di quelle opere “più grandi” di cui parla Gesù. In effetti, è un’opera che a Gesù non fu dato di compiere: la sua morte, la sua risurrezione e la sua ascensione in Cielo l’hanno resa possibile a noi! Ricordiamoci che “il tempo è superiore allo spazio”. È la legge dell’iniziazione. La nostra vita non è fatta per chiudersi su sé stessa, in una immaginaria perfezione terrena: è destinata ad andare oltre, attraverso il passaggio della morte – perché la morte è un passaggio. Infatti, il nostro luogo stabile, il nostro punto d’arrivo non è qui, è accanto al Signore, dove Egli dimora per sempre.
                         Qui, sulla terra, si avvia il processo del nostro “noviziato”: siamo apprendisti della vita, che – tra mille difficoltà – imparano ad apprezzare il dono di Dio, onorando la responsabilità di condividerlo e di farlo fruttificare per tutti. Il tempo della vita sulla terra è la grazia di questo passaggio. La sicumera di fermare il tempo – volere l’eterna giovinezza, il benessere illimitato, il potere assoluto – non è solo impossibile, è delirante.
                        La nostra esistenza sulla terra è il tempo dell’iniziazione alla vita: è vita, ma che ti porta avanti a una vita più piena, l’iniziazione di quella più piena; una vita che solo in Dio trova il compimento. Siamo imperfetti fin dall’inizio e rimaniamo imperfetti fino alla fine. Nel compimento della promessa di Dio, il rapporto si inverte: lo spazio di Dio, che Gesù prepara per noi con ogni cura, è superiore al tempo della nostra vita mortale. Ecco: la vecchiaia avvicina la speranza di questo compimento. La vecchiaia conosce definitivamente, ormai, il senso del tempo e le limitazioni del luogo in cui viviamo la nostra iniziazione. La vecchiaia è saggia per questo: i vecchi sono saggi per questo. Per questo essa è credibile quando invita a rallegrarsi dello scorrere del tempo: non è una minaccia, è una promessa. La vecchiaia è nobile, non ha bisogno di truccarsi per far vedere la propria nobiltà. Forse il trucco viene quando manca la nobiltà. La vecchiaia è credibile quando invita a rallegrarsi dello scorrere del tempo: ma il tempo passa e questo non è una minaccia, è una promessa. La vecchiaia che ritrova la profondità dello sguardo della fede, non è conservatrice per sua natura, come dicono! Il mondo di Dio è uno spazio infinito, sul quale il passaggio del tempo non ha più peso. E proprio nell’Ultima Cena, Gesù si proiettò verso questa meta, quando disse ai discepoli: «Da ora non berrò più di questo frutto della vite, fino al giorno in cui lo berrò di nuovo con voi nel regno del Padre mio» (Mt 26,29). È andato oltre. Nella nostra predicazione, spesso il Paradiso è giustamente pieno di beatitudine, di luce, di amore. Forse gli manca un po’ la vita. Gesù, nelle parabole, parlava del regno di Dio mettendoci più vita. Non siamo più capaci di questo noi, nel parlare della vita che continua?
                     Cari fratelli e sorelle, la vecchiaia, vissuta nell’attesa del Signore, può diventare la compiuta “apologia” della fede, che rende ragione, a tutti, della nostra speranza per tutti (cfr 1 Pt 3,15). Perché la vecchiaia rende trasparente la promessa di Gesù, proiettandosi verso la Città santa di cui parla il libro dell’Apocalisse (capitoli 21-22). La vecchiaia è la fase della vita più adatta a diffondere la lieta notizia che la vita è iniziazione per un compimento definitivo. I vecchi sono una promessa, una testimonianza di promessa. E il meglio deve ancora venire. Il meglio deve ancora venire: è come il messaggio del vecchio e della vecchia credenti, il meglio deve ancora venire. Dio conceda a tutti noi una vecchiaia capace di questo!


https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/08/10/0591/01182.html

Оффлайн Лида

  • Откровенные
  • Патриарх форума
  • *****
  • Сообщений: 3008
  • Репутация: +553/-0
  • Пол: Женский
Re: Новости Ватикана
« Ответ #468 : 14 Августа, 2022, 23:24:10 »
                 Дорогие друзья, к сожалению, с мая полная информация сайтом Ватикана https://press.vatican.va/ предлагается без возможности его сразу перевести в браузере гуглхром (в их сайт вставили блокировку на эту встроенную в браузер опцию, о чем рассказано здесь: https://forum.oreola.org/index.php/topic,2998.msg38124.html#msg38124). В то же время в связи с тем, что "избранная информация" на их новостном сайте https://www.vaticannews.va/, где есть и адаптированный русский перевод, существенно урезается и даже порою искажается, считаем правильным и целесообразным впредь предлагать вам лишь текст на языке оригинала. Однако при желании и навыке, вы сумеете самостоятельно найти способы как его перевести, в том числе прямо здесь, на нашей странице, где данная функция работает исправно: нажимаете правой кнопкой на текст, и в меню выбираете "перевести на русский". Такова будет наша ответная мера: просто, но результативно. Спасибо за понимание и просим простить за неудобства, надеемся, что они временные. Пока будем считать, что Ватикан просто негласно поддержал какие-то санкции и проблема будет вскорости устранена его собственными силами, так как это в его же интересах.  Данный вводный текст будет вставляться впредь перед каждой их публикацией, как напоминание причин.           
                       Александр Набабкин-Романюк.


Le parole del Papa alla recita dell’Angelus, 14.08.2022
Alle ore 12 di oggi, il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

Prima dell’Angelus

                      Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
                     Nel Vangelo della liturgia odierna c’è un’espressione di Gesù che sempre ci colpisce e ci interroga. Mentre è in cammino con i suoi discepoli, Egli dice: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!» (Lc 12,49). Di quale fuoco sta parlando? E che significato hanno queste parole per noi oggi, questo fuoco che porta Gesù?
                    Come sappiamo, Gesù è venuto a portare nel mondo il Vangelo, cioè la buona notizia dell’amore di Dio per ciascuno di noi. Perciò ci sta dicendo che il Vangelo è come un fuoco, perché si tratta di un messaggio che, quando irrompe nella storia, brucia i vecchi equilibri del vivere, sfida a uscire dall’individualismo, sfida a vincere l’egoismo, sfida a passare dalla schiavitù del peccato e della morte alla vita nuova del Risorto, di Gesù risorto. Il Vangelo, cioè, non lascia le cose come stanno; quando passa il Vangelo, ed è ascoltato e ricevuto, le cose non rimangono come stanno. Il Vangelo provoca al cambiamento e invita alla conversione. Non dispensa una falsa pace intimistica, ma accende un’inquietudine che ci mette in cammino, ci spinge ad aprirci a Dio e ai fratelli. È proprio come il fuoco: mentre ci riscalda con l’amore di Dio, vuole bruciare i nostri egoismi, illuminare i lati oscuri della vita - tutti ne abbiamo! -, consumare i falsi idoli che ci rendono schiavi.
                  Sulla scia dei profeti biblici – pensiamo per esempio a Elia e a Geremia – Gesù è acceso dal fuoco dell’amore di Dio e, per farlo divampare nel mondo, si spende in prima persona, amando fino alla fine, cioè fino alla morte e alla morte di croce (cfr Fil 2,8). Egli è ricolmo di Spirito Santo, che è paragonato al fuoco, e con la sua luce e la sua forza svela il volto misericordioso di Dio e dà pienezza a quanti sono considerati perduti, abbatte le barriere delle emarginazioni, guarisce le ferite del corpo e dell’anima, rinnova una religiosità ridotta a pratiche esteriori. Per questo è fuoco: cambia, purifica.
                  Che cosa significa dunque per noi, per ognuno di noi – per me, per voi, per te -, che cosa significa per noi questa parola di Gesù, del fuoco? Ci invita a riaccendere la fiamma della fede, perché essa non diventi una realtà secondaria, o un mezzo di benessere individuale, che ci fa evadere dalle sfide della vita e dall’impegno nella Chiesa e nella società. Infatti – diceva un teologo–, la fede in Dio «ci rassicura, ma non come vorremmo noi: cioè non per procurarci un’illusione paralizzante o una soddisfazione beata, ma per permetterci di agire» (De Lubac, Sulle vie di Dio, Milano 2008, 184). La fede, insomma, non è una “ninna nanna” che ci culla per farci addormentare. La fede vera è un fuoco, un fuoco acceso per farci stare desti e operosi anche nella notte!
                   E allora possiamo domandarci: io sono appassionato al Vangelo? Io leggo spesso il Vangelo? Lo porto con me? La fede che professo e che celebro, mi pone in una tranquillità beata oppure accende in me il fuoco della testimonianza? Possiamo chiedercelo anche come Chiesa: nelle nostre comunità, ardono il fuoco dello Spirito, la passione per la preghiera e per la carità, la gioia della fede, oppure ci trasciniamo nella stanchezza e nell’abitudine, con la faccia smorta e il lamento sulle labbra e le chiacchiere ogni giorno? Fratelli e sorelle, verifichiamoci su questo, così che anche noi possiamo dire come Gesù: siamo accesi del fuoco dell’amore di Dio e vogliamo “gettarlo” nel mondo, portarlo a tutti, perché ciascuno scopra la tenerezza del Padre e sperimenti la gioia di Gesù, che allarga il cuore – e Gesù allarga il cuore! - e fa bella la vita. Preghiamo per questo la Vergine Santa: lei, che ha accolto il fuoco dello Spirito Santo, interceda per noi.


Dopo l’Angelus
                  Cari fratelli e sorelle!
                 Desidero attirare l’attenzione sulla grave crisi umanitaria che colpisce la Somalia e alcune zone dei Paesi limitrofi. Le popolazioni di questa regione, che già vivono in condizioni molto precarie, si trovano ora in pericolo mortale a causa della siccità. Auspico che la solidarietà internazionale possa rispondere efficacemente a tale emergenza. Purtroppo la guerra distoglie l’attenzione e le risorse, ma questi sono gli obiettivi che esigono il massimo impegno: la lotta alla fame, la salute, l’istruzione.
                 Rivolgo un cordiale saluto a voi, fedeli di Roma e pellegrini di vari Paesi. Vedo bandiere polacche, ucraine, francesi, italiane, argentine! Tanti pellegrini. Saluto, in particolare, gli educatori e i catechisti dell’unità pastorale di Codevigo (Padova), gli universitari del Movimento Giovanile Salesiano del Triveneto e i giovani dell’unità pastorale di Villafranca (Verona).
              E un pensiero speciale va ai numerosi pellegrini che oggi si sono radunati nel Santuario della Divina Misericordia a Cracovia, dove vent’anni fa San Giovanni Paolo II fece l’Atto di Affidamento del mondo alla Divina Misericordia. Più che mai vediamo oggi il senso di quel gesto, che vogliamo rinnovare nella preghiera e nella testimonianza della vita. La misericordia è la via della salvezza per ognuno di noi e per il mondo intero. E chiediamo al Signore, misericordia speciale, misericordia e pietà per il martoriato popolo ucraino.
             Auguro a tutti una buona domenica. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci, anche ai ragazzi dell’Immacolata.


https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/08/14/0594/01192.html

Оффлайн Лида

  • Откровенные
  • Патриарх форума
  • *****
  • Сообщений: 3008
  • Репутация: +553/-0
  • Пол: Женский
Re: Новости Ватикана
« Ответ #469 : 15 Августа, 2022, 20:58:02 »
Дорогие друзья, к сожалению, с мая полная информация сайтом Ватикана https://press.vatican.va/ предлагается без возможности его сразу перевести в браузере гуглхром (в их сайт вставили блокировку на эту встроенную в браузер опцию, о чем рассказано здесь: https://forum.oreola.org/index.php/topic,2998.msg38124.html#msg38124). В то же время в связи с тем, что "избранная информация" на их новостном сайте https://www.vaticannews.va/, где есть и адаптированный русский перевод, существенно урезается и даже порою искажается, считаем правильным и целесообразным впредь предлагать вам лишь текст на языке оригинала. Однако при желании и навыке, вы сумеете самостоятельно найти способы как его перевести, в том числе прямо здесь, на нашей странице, где данная функция работает исправно: нажимаете правой кнопкой на текст, и в меню выбираете "перевести на русский". Такова будет наша ответная мера: просто, но результативно. Спасибо за понимание и просим простить за неудобства, надеемся, что они временные. Пока будем считать, что Ватикан просто негласно поддержал какие-то санкции и проблема будет вскорости устранена его собственными силами, так как это в его же интересах.  Данный вводный текст будет вставляться впредь перед каждой их публикацией, как напоминание причин.                                  Александр Набабкин-Романюк.


Le parole del Papa alla recita dell’Angelus, 15.08.2022

Alle ore 12 di oggi, Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:
Prima dell’Angelus
                   Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Buona Festa!
                   Oggi, Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, il Vangelo ci propone il dialogo tra lei e la cugina Elisabetta. Quando Maria entra in casa e saluta Elisabetta, questa le dice: «Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo» (Lc 1,42). Queste parole, piene di fede e di gioia e di stupore, sono entrate a far parte dell’“Ave Maria”. Ogni volta che recitiamo questa preghiera tanto bella e familiare, facciamo come Elisabetta: salutiamo Maria, la benediciamo, perché lei ci porta Gesù.
                   Maria accoglie la benedizione di Elisabetta e risponde con il cantico, un regalo per noi, per tutta la storia: il Magnificat. È un canto di lode che potremmo definire “il cantico della speranza”. È un inno di lode e di esultanza per le grandi cose che il Signore ha compiuto in lei, ma Maria va oltre: contempla l’opera di Dio in tutta la storia del suo popolo. Dice, ad esempio, che il Signore «ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote» (vv. 52-53). Ascoltando queste parole, potremmo chiederci: la Vergine non sta forse esagerando un po’, descrivendo un mondo che non c’è? Infatti, quello che dice non sembra corrispondere alla realtà; mentre lei parla, i potenti del tempo non sono stati rovesciati: il temibile Erode, ad esempio, sta saldo sul suo trono. E anche i poveri e gli affamati rimangono tali, mentre i ricchi continuano a prosperare.
                 Cosa significa quel cantico di Maria? Qual è il senso? Lei non vuole fare la cronaca del tempo – non è una giornalista -, ma dirci qualcosa di molto più importante: che Dio, attraverso lei, ha inaugurato una svolta storica, ha definitivamente stabilito un nuovo ordine di cose. Lei, piccola e umile, è stata innalzata e – lo festeggiamo oggi – portata alla gloria del Cielo, mentre i potenti del mondo sono destinati a rimanere a mani vuote. Pensate alla parabola di quell’uomo ricco che aveva davanti alla porta un mendicante, Lazzaro. Come è finito? A mani vuote. La Madonna, in altre parole, annuncia un cambiamento radicale, un rovesciamento di valori. Mentre parla con Elisabetta portando Gesù in grembo, anticipa quello che suo Figlio dirà, quando proclamerà beati i poveri e gli umili e metterà in guardia i ricchi e chi si fonda sulla propria autosufficienza. La Vergine, dunque, profetizza con questo cantico, con questa preghiera: profetizza che a primeggiare non sono il potere, il successo e il denaro, ma a primeggiare c’è il servizio, l’umiltà, l’amore. E guardando a lei nella gloria, capiamo che il vero potere è il servizio – non dimentichiamo questo: il vero potere è il servizio - e regnare significa amare. E che questa è la strada per il Cielo.
                Allora guardando a noi possiamo chiederci: quel rovesciamento annunciato da Maria, tocca la mia vita? Credo che amare è regnare e servire è potere? Credo che la meta del mio vivere è il Cielo, è il paradiso? O mi preoccupo solo di passarla bene quaggiù, mi preoccupo solo delle cose terrene, materiali? Ancora, osservando le vicende del mondo, mi lascio intrappolare dal pessimismo oppure, come la Vergine, so scorgere l’opera di Dio che, attraverso la mitezza e la piccolezza, compie grandi cose? Fratelli e sorelle, Maria oggi canta la speranza e riaccende in noi la speranza, in lei vediamo la meta del cammino: lei è la prima creatura che con tutta sé stessa, in anima e corpo, taglia vincitrice il traguardo del Cielo. Ci mostra che il Cielo è a portata di mano. Come mai? Sì, il Cielo è a portata di mano, se anche noi non cediamo al peccato, lodiamo Dio in umiltà e serviamo gli altri con generosità. Non cedere al peccato; ma qualcuno può dire: “Ma, padre io sono debole” – “Ma il Signore sempre ti è vicino, perché è misericordioso”. Non dimenticarti qual è lo stile di Dio: vicinanza, compassione e tenerezza; Egli è sempre vicino a noi con il suo stile. La nostra Madre, ci prende per mano, ci accompagna alla gloria, ci invita a gioire pensando al paradiso. Benediciamo Maria con la nostra preghiera e chiediamole uno sguardo capace di intravedere il Cielo in terra.
Dopo l’Angelus
                  Cari fratelli e sorelle!
                  Saluto tutti voi, romani e pellegrini di vari Paesi: famiglie, gruppi parrocchiali, associazioni. In particolare, saluto i giovani della Diocesi di Verona impegnati in un campo-scuola e i ragazzi dell’Immacolata.
                 Auguro una buona festa dell’Assunta a voi qui presenti, a coloro che sono in vacanza, come pure a tanti che non possono permettersi un periodo di distensione, alle persone sole e alle persone ammalate. Non dimentichiamole! E penso con gratitudine in questi giorni a coloro che assicurano i servizi indispensabili per la collettività. Grazie per il vostro lavoro per noi.
                E in questo giorno dedicato alla Madonna, esorto quanti ne hanno la possibilità a visitare un Santuario mariano per venerare la nostra Madre celeste. Tanti romani e pellegrini si recano a Santa Maria Maggiore, per pregare davanti alla Salus Populi Romani. Lì si trova anche la statua della Vergine Regina della pace, posta dal Papa Benedetto XV. Continuiamo a invocare l’intercessione della Madonna perché Dio doni al mondo la pace, e preghiamo in particolare per il popolo ucraino.
               Buona festa a tutti! Non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!


https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/08/15/0595/01194.html